Gemellaggio fra la parrocchia di Santa Maria di Pisa in Sassari e l'Opera Primaziale della Cattedrale di Pisa
Due giornate di bel sole hanno coronato un sogno, tenuto da tempo nel cuore del Consiglio Pastorale della Parrocchia di S. Maria di Pisa e dal giugno scorso venuto a determinazione nel progetto dei preparativi per la festa del Decennale della dedicazione della Chiesa in onore di S. Maria Bambina: far coincidere tale ricorrenza con una sorta di gemellaggio con la la Cattedrale di Pisa. Non è stato facile combinare i passaggi, chiarire col nostro Arcivescovo le buone intenzioni della proposta anche al vaglio della storia passata in riferimento al dominio dei pisani nell'isola e specie nella nostra zona con opere e monumenti portentosi che hanno sfidato i secoli per arte e bellezza. Perché Santa Maria di Pisa? E san Leonardo di Bosove? E il lebbrosario fatto costruire dai canonici del Duomo di Pisa proprio nel nostro territorio? E le maestranze pisane accorse in gran numero nell'opera di edificazione dei vari templi? Si è pensato dunque di dare risposta ai quesiti imbastendo un incontro prima a livello di vertici tra Sassari e Pisa e poi trasferendo il dialogo e l'intesa alle comunità parrocchiali. Il tutto combinato con la rievocazione del Decennale e proporre un'unica memorabile festa.
Sono passati dieci anni da quel 29 novembre 2003 e sono volati via come una piacevole passeggiata. Mi rendo conto che non tutto sia filato liscio secondo i propri desideri, ma guardando indietro, ho potuto constatare la realizzazione, uno per uno, dei disegni della Provvidenza. Uscivo allora, ed è esperienza consueta dei parroci “costruttori”, da una serie di vicende fauste ed infauste e i polmoni si riempivano finalmente di aria salubre e la mente raggiungeva equilibrio e serenità. Partecipare da vicino alla realizzazione di una chiesa è impresa che impegna l'anima. Contare i mesi e i giorni vissuti in tensione supera l'immaginazione. Il confronto è la spinta venivano dalla comunità parrocchiale, dal numero indefinito di benefattori. In soli tre anni si è potuto assistere al miracolo che nella voce incauta degli avventori suonava così: “Ieri sono passato e non c'era niente!”.
E veniamo alla Festa: 20 e 30 novembre scorso. Tutto si è svolto come da programma. Il nostro arcivescovo ha fatto gli onori di casa salutando calorosamente i simpatici ospiti giunti in mattinata da Pisa: Riccardo, Maria Luisa, Michele, Anna e Francesco. La concelebrazione, animata dai Cantori della Resurrezione diretti da don Tonino Sanna, che per l'occasione hanno sfoderato il miglior gregoriano nella Messa “De Angelis”, è stata partecipata da P. Ilario Bianchi e don Nicola Carta. All'offertorio il “pisani” hanno offerto alla parrocchia una pregevole icona ed il gonfalone della Compagnia San Ranieri di Pisa. In finale si è svelata una targa a ricordo della Benedizione del S. Padre, del Vescovo, degli impresari, progettisti, artisti che hanno fatto bella la chiesa. Le pergamene vergate a caratteri speciali e sottoscritte dal nostro arcivescovo, dal parroco, dai membri del Consiglio parrocchiale e dai delegati dell'arcivescovo di Pisa, mons. Giovanni Paolo Benotto, hanno sancito ufficialmente il sospirato Gemellaggio.
In proseguo di serata, nel teatro parrocchiale, il bravo presentatore Antonello Sassu, ha dato lustro ai vari momenti del programma introducendo il nostro storico Antonio Fauli, che ha presentato con diapositive un argomento a lui particolarmente caro “Il Quartiere di Santa Maria di Pisa dal XI° al XV° secolo”. Ha fatto eco, al saluto ufficiale degli amici di Pisa ed alla accoglienza brillante del nostro vescovo il gruppo folkloristico “Thatari” che ha proposto alcuni balli tradizionali, riscuotendo applausi a non finire.
La seconda giornata, grazie al pulmino che suor Anna Maria ha messo a disposizione dei pisani, si è sviluppata come una avventura alla ricerca del tempo passato. La chiesa di San Michele di Plaiano, le chiesette di Balai lontano e Balai vicino a Portotorres, con la visita alla insigne Basilica dei santi Martiri, hanno suggellato, complice un mare stupendo, nel modo migliore la mattinata. L'incontro ben lieto a pranzo con mons. Pietro Meloni e i sacerdoti della Sottozona pastorale e i collaboratori della Comunità parrocchiale, ha fatto da aperitivo alla visita, guidata da Antonio Fauli, al Monastero benedettino di San Pietro di Sorres ed alla Basilica della Trinità di Saccargia.
Nel tardo pomeriggio la celebrazione eucaristica presieduta dal parroco di N. S. Del Latte Dolce, don Angelo Passari, è stata animata del Gruppo musicale sassarese che con la “Messa Beat” ha voluto consegnare un attestato di preghiera “moderna” ai fedeli presenti. A concludere le due giornate di Festa il revival con un filmato commovente sulla costruzione della chiesa di S. Maria Bambina, accompagnato, nella fase tecnica, dal commento dell'ing. Angelo Mura e sui primi passi della comunità, dal contributo del parroco, lieto di verificarne il cammino nella lieta riscoperta in nuove strutture delle celebrazioni liturgiche e delle iniziative pastorali.
Non poteva mancare, in chiusura, un omaggio delizioso fatto agli ospiti da parte di alcuni interpreti della canzone sassarese: Pinuccio Cossu, i fratelli Piroddu, Gianni Mulas, Domenico Frisciano, e i blasonati Gavino Ruggiu e Gianni Paulesu. Il tutto registrato e mandato in onda dalla locale “Telesassari TV”. La festa dunque continua e il decennale e il Gemellaggio entrano ormai nella storia.
Gavino Sini